Il Palio di San Vito, giunto alla sua terza edizione, nasce con l’intento di promuovere attraverso la competizione e la rivalità dei sei rioni, Santa Maria della Vittoria, Santa Maria della Mercede, Santa Rita, Immacolata, San Domenico e San Vincenzo che concorrono alla conquista del Palio, realizzato ogni anno in onore di San Vito Martire, la conoscenza e consapevolezza della propria storia e delle proprie radici. Un percorso millenario che trova insediamenti fin dall’età del bronzo e che è giunto a noi attraversando momenti ben definiti della storia, partendo dalla fondazione del borgo con la costruzione della torre quadrata, tutt’oggi esistente all’interno delle mura del Castello della famiglia Dentice di Frasso, per volontà di Marco d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo e passato alla storia con il nome di Boemondo Normanno. Racconti e storie narrano di come, sul finire del Medioevo, il piccolo borgo si ribellò all’attacco dei Saraceni anche per l’intercessione di San Vito Martire, santo protettore della Città. Nel 1484 fu saccheggiata dai Veneziani. Nel 1571, durante le Crociate, un manipolo di Sanvitesi prese parte alla battaglia di Lepanto contro l'Impero ottomano; al ritorno in patria in onore della vittoria conquistata, venne costruita la chiesa Matrice, dedicata per l’appunto alla Madonna della Vittoria. L’edizione del Palio di San Vito 2025, che si terrà dal 5 all’8 giugno, (5 giugno inizio dei riti religiosi che porteranno alla celebrazione della festività di San Vito Martire, 15 giugno) sarà incentrata sulla figura storica di Boemondo Normanno, un tuffo nel passato che porterà la cittadinanza e i visitatori indietro nel tempo.