“C’era una volta” - Palio di San Floriano di Jesi (AN)
Tamburi, Arcieri, Figuranti, Sbandieratori ed Arcieri vi accompagneranno alla scoperta di una Jesi antica ed inedita

Il Palio di Jesi ha avuto una lunga storia che risale al 1271, quando il vescovo della città istituì una corsa a cavallo per celebrare la festa di San Floriano. Inizialmente, la corsa si svolgeva fuori dalle mura della città, ma nel XV secolo venne spostata in città, nella piazza principale. Nel corso dei secoli, la manifestazione ha subito diverse trasformazioni e cambiamenti, fino a diventare l'evento che conosciamo oggi.

La gara vera e propria consiste in una corsa di tre giri intorno alla piazza, per un totale di circa 1,2 km. Il cavallo che arriva per primo al traguardo è il vincitore, e la contrada rappresentata dal fantino che ha cavalcato il cavallo vincitore si aggiudica il Palio.

Il Palio di Jesi è molto sentito dalla popolazione locale, che si divide in fazioni contrapposte, ognuna delle quali tifa per la propria contrada. Ogni contrada ha un nome e uno stemma, che rappresenta un animale o un simbolo, e un colore associato. Ogni contrada è rappresentata da un fantino, che deve cavalcare il cavallo assegnato dalla contrada stessa.

Le contrade che partecipano al Palio di San Floriano sono otto: San Marco, San Giovanni, San Pietro, San Floriano, San Martino, Sant'Andrea, Sant'Angelo e Santa Croce. Ognuna di queste contrade ha una lunga storia alle spalle e una forte identità territoriale. Le rivalità tra le contrade sono molto sentite, e si manifestano anche durante l'anno, in occasione di altre manifestazioni cittadine.

Il Palio di San Floriano è molto più di una semplice corsa a cavallo. È una manifestazione che coinvolge tutta la città, che si prepara per settimane in vista dell'evento. Ogni contrada organizza feste e cene, durante le quali si discute della tattica da adottare durante la corsa e si rafforzano i legami tra i membri della contrada stessa.