Palio dei Capatosta

Dal 14/07/2013 al 21/07/2013

PUGLIA, MOLA DI BARI (BA)


NOTIZIE STORICHE SULL’ORIGINE DEL PALIO

Il Palio dei “Capatosta” si richiama ad un avvenimento del 14 luglio 1549, giorno in cui passò da Mola Isabella di Capua principessa di Molfetta,[1] moglie di Ferrante Gonzaga.
Isabella era la primogenita di Ferrante di Capua, duca di Termoli e Antonicca del Balzo[2]; il matrimonio di Isabella con don Ferrante Gonzaga aveva riunito: lo Stato feudale confiscato al ribelle Alberico Carafa (che comprende il ducato di Ariano, la Contea di Marigliano, Volturara e Castelvetere in Capitanata, Monteleone, Baselice e Cercemaggiore) e i feudi di Casa Selvatica e Rocchetta in Principato d’Ultra, il Casale di Porcarino[3], concessi a Ferrante da Carlo V per il servizio reso alla corona ed il valore dimostrato combattendo, con i possedimenti appartenenti ad Isabella che dal padre eredita il Principato di Molfetta, il contado di Giovinazzo in Terra di Bari, Campobasso, Contea e i feudi di Campi Semalcone, San Giovanni del Golfo, Gambacorta, Ripalibottone, Campolieto[4]. A questi si aggiunsero, nel 1549, i feudi ereditati da Isabella dalla madre in Terra d’Otranto.[5]
La Principessa era una donna adulata da poeti e letterati che le dedicarono madrigale e poemetti, di tipico gusto rinascimentale, che decanta tanto la sua bellezza quanto le virtù morali.
Il 26 maggio del 1549 la Principessa partì per un viaggio, da Napoli a Leuca, che aveva lo scopo politico-istituzionale di visitare le nuove proprietà ereditate dalla madre, valutare lo stato delle terre concesse da Carlo V a Ferrante, suo marito, ed entrare in contatto con la gente che li abitava. Il viaggio prevedeva trentanove tappe durante le quali la Principessa fu ospitata in nobili palazzi, in ville, in sedi vescovili e in castelli. La accompagnava, in qualità di segretario, il letterato senese Luca Contile, il quale svolgeva di solito compiti di segretario delle corti principesche ed aveva in quel viaggio l’onere di riferire a Ferrante Gonzaga la cronaca dei fatti più rimarchevoli[6].
Contile, nelle sue lettere a Ferrante, riferisce l’entusiasmante calore con cui, popolo e nobili, accoglievano la Principessa, le dedicavano cortei e parate sia all’arrivo, sia al congedo.
Tra le accoglienze più ossequiose e riverenti della nobiltà feudale pugliese si pone quella della famiglia Toraldo: Gaspare, marchese di Polignano e signore di Mola; Brianna Carafa di Montorio, sua madre; Porzia e Caterina, le sue sorelle.[7]
Luca Contile, nella sua lettera a Ferrante, descrive le finte imboscate e i finti combattimenti che sorpresero la Principessa prima del suo ingresso in Mola, le salve di artiglieria e le girandole che all’appressarsi di Isabella “gittarono fuoco”[8], gli archi trionfali e le iscrizioni latine che avevano modificato l’immagine della città; apprezza il gesto del giovane Marchese che, dal suo castellano Camillo Orlandini, fa presentare le chiavi della fortezza alla signora[9] si sofferma anche sulla descrizione della fortezza a due piani, voluta da Carlo d’Angiò e modificata per volontà di Carlo V, che ne fece il meglio dell’architettura militare del meridione.
Per emulare i festeggiamenti in onore della principessa Isabella di Capua, nell'anno 2011, si è dato avvio ad un Palio tra le Contrade, in numero di sei (Terra, Stella, Fuoco, Drago, Giglio e Noria), in cui Mola è stata appositamente suddivisa. Ogni Contrada possiede caratteristiche peculiari che tengono conto della storia e della tradizione, dai colori, ai simboli, ai santi protettori, alle chiese e piazze di riferimento (per maggiori approfondimenti, si rimanda alle singole schede delle Contrade disponibili cliccando sugli scudi presenti nella Homepage del sito).


[1] G. Ceci – Il viaggio di una Principessa in Puglia e nel Salento- ed. Iapigia 1935.
[2] P. Litta – Famiglie celebri italiane, vol. XXXIII tav. VIII.
[3] R.A. Ricciardi - Marigliano e i comuni del suo mandamento- Napoli, Gambella 1893 p. 115.
[4] A. Salvemini – Saggio storico della città di Molfetta – Napoli, De Rubertis, 1878, I, 56.
[5] Per approf.: A. Foscarini – Ametista e notiziario delle famiglie nobili e notabili e feudatari in Terra d’Otranto – Lazzaretti, Lecce 1903.
[6] S. Panareo – La consorte di don Ferrante Gonzaga in viaggio perla Puglia e il Salento 1549 – tip. Messapica, Maglie, 1921, p.4.
[7] G. Ceci op. cit., p.4
[8] Ibidem.
[9] S. Panareo, op. cit., p.11

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