Medioevo e Falconeria

Medioevo e Falconeria

L'arte della falconeria richiama subito l'immaginario medioevale, anche se la sua nascita risale ad un periodo ben precedente, infatti, alcuni riferimenti a questa pratica si trovano già nell'Epopea di Gilgamesh, testo mitologico degli antichi sumeri. L'associazione falconeria-Medioevo viene dalla larga diffusione e importanza che questa attività raggiunse in quel (vasto) periodo storico, in tutta Europa.

Tra tutti gli uccelli, nel Medioevo, i rapaci (falco in particolare) erano considerati simbolo di prestigio tra la nobiltà: imperatore (a cui era destinata l'Aquila reale), principi, vassalli e clero, tutti avevano il proprio animale da mostrare ed esibire. La falconeria raggiunse anche un ruolo di potere politico, tanto da essere utilizzata anche per prendere decisioni importanti, stipulare accordi, trattati e talvolta come dote di nozze, nei matrimoni regali. Alcuni nobili giunsero a vietare la caccia al falco, previa loro autorizzazione, proprio per motivi egoistici di vantaggio (non certo ai fini di protezione della natura), con pene severe per i trasgressori, anche per gli standard medioevali. Nel Libro di St Albans (1486, Inghilterra) si possono trovare rigide regole sul possesso dei rapaci da parte di ogni classe sociale, dai poveri lavoratori, alle più alte cariche nobiliari. 
In alcuni periodo il clero fu limitato nell'utilizzo dei falconi, come avvenne anche per gli ordini cavallereschi, tra cui i Templari, che a causa dei loro voti di castità, obbedienza, povertà e prontezza alle armi non potevano praticare nessun tipo di caccia.

Per quanto riguarda l'addestramento degli uccelli, in passato sussisteva una forte differenza: lo stato di libertà in cui si trovavano i volatili prima di rientrare nelle mire dell'uomo. Se oggi gli uccelli utilizzati per questa pratica nascono e vengono cresciuti in cattività, nel Medioevo, tali animali venivano catturati in natura per essere addestrati in seguito, sfruttando il loro istinto alla caccia e alla sopravvivenza e  all'esempio già appreso dai loro genitori. Infatti, tra gli animali il senso di imitazione è molto forte, e getta spesso le basi del loro "carattere" e modo di vivere. L'addestramento partiva quindi da una base ben diversa. 
I rapaci più utilizzati nella falconeria medioevale erano il falco pellegrino, lo sparviero e l'astore, mentre con il tempo si è raggiunta una maggiore variazione ma, ancora oggi, il falco (con le sue varie razze) continua a ricoprire sempre un posto principale.

A sottolineare la diffusione della falconeria nel mondo, basta accennare alla contaminazione avuta durante le Crociate, che ha portato ad un'evoluzione fondamentale nell'equipaggiamento del falconiere. Quelle sanguinose guerre e il successivo periodo condusse a un forte scambio culturale tra Occidente e Oriente, che coinvolse anche la falconeria: prima di allora in Europa non si utilizzava il vantaggioso sistema del cappuccio (ben noto invece tra gli arabi), ma era comune la pratica della ciliatura, ovvero la tecnica di certo più brutale (e meno efficace) che consiste nel legare le palpebre dell’uccello, per poi allentare il filo man mano che il livello di addestramento aumentava.
Lo chaperon (nome che il cappuccio prese nel tempo e rimane ancora oggi) divenne fondamentale; il suo scopo è impedire agli uccelli di ricevere stimoli visivi durante l'acclimatamento e l'addestramento. Altro equipaggiamento basilare è il guanto di cuoio leggero ma abbastanza robusto da sopportare la forza perforante degli artigli, con cui il falconiere può sorreggere i rapaci. A questo si aggiungono i geti, robuste strisce di cuoio che vengono applicate alle zampe del rapace e servono a trattenerlo al guanto o alla pertica.

L'importanza di questi volatili nella storia umana è indiscutibile, basta pensare ai numerosi rapaci con le ali più o meno dispiegate, che possiamo ritrovare in numerosi stemmi araldici e in tante altre rappresentazioni. La fierezza, il coraggio, la determinazione (e forse anche la freddezza) di tali animali è molto diffusa nella simbologia umana. 
Ancora oggi, in molte rievocazioni storiche, possiamo assistere ad esibizioni di falconeria, per sorprenderci e ammirare l'eleganza e la precisione con cui volano e "colpiscono" i rapaci addestrati, in un'arte che ha attraversato la storia umana ed è sopravvissuta nel corso dei secoli. 

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