Vendemmia e vino nel Medioevo

Vendemmia e vino nel Medioevo

Quello della vendemmia era uno tra i momenti più festosi del medioevo, in particolare per i contadini e i servitori, che si godevano ogni celebrazione del periodo agricolo. Assieme alla mietitura e alla semina, la vendemmia rientra nelle ricorrenze stagionali che segnavano importanti momenti del periodo agricolo, in genere festeggiati con momenti comunitari, benedetti dalla Chiesa stessa ed in cui anche i meno abietti si potevano godere parte del frutto del proprio lavoro.

Il vino è una bevanda importante e diffusa nel Medioevo. Considerata più pregiata e benefica per la salute della birra, viene consumata da uomini, donne e anche bambini come toccasana fisico e mentale. Inutile dire che la qualità a cui una persona poteva mirare dipendeva dallo stato sociale. vini pregiati per i nobili e vini annacquati o frutto di molteplici pigiature per i più poveri. Spesso prendeva il posto dell'acqua, che spesso risultava contaminata e non potabile.
L'importanza del vino nella società medioevale è attestata da numerosi documenti. Ritroviamo la presenza di questa bevanda nelle opere letterarie che descrivono l'epoca, nelle cronache di vita quotidiana, nei trattati medici e ovviamente nelle ricette culinarie. In campo medico era considerato, sia a livello popolare ma anche nella pratica ospedaliera, come un vero toccasana, in particolare per aiutare la digestione e fare "buon sangue", ovvero rafforzare corpo e spirito e migliorare l'umore. Ovviamente, consumato con moderazione. Il canone sul vino compare anche in moltissimi documenti legali stipulati tra contadini e proprietari terrieri.

I recipienti avevano un ruolo molto importante per conservare questa bevanda, quindi la loro manutenzione è di fatto uno dei primari processi prima della vendemmia vera e propria. I vasi vinari, tra cui botti, tini e altri recipienti dedicati alla conservazione del vino venivano riparati, bagnati e ripuliti. Se possibile, per la loro costruzione si utilizzava legna stagionata di alta qualità. Colla di farina di grano, pece o sego venivano posti nelle fessure tra le doghe, per renderle impermeabili alle infiltrazioni. I cavalletti su cui poggiavano, per non fargli toccare terra ed assorbire l'umidità del suolo, erano rinforzati e, in caso fosse riscontrata la presenza di muffe, queste venivano tolte con acqua e sale. Ad occuparsi di questa preparazione erano i mastri bottai, specializzati nella costruzione e riparazione di botti, nonostante per le piccole manutenzioni, bastavano spesso le competenze dei semplici contadini.

Durante la fase di raccolta, l'uva veniva posta nei cesti di vimini e in genere suddivisa tra quella che sarebbe stata utilizzata come frutta e quella destinata a diventare vino. Per la pigiatura venivano utilizzati tini o vasche apposite. I recipienti più grandi venivano in genere raggiunti dai pigiatori attraverso scalette, grazie alle quali si posizionavano all'interno per poi schiacciare l'uva con i piedi. Per i tini più piccoli, bastava utilizzare gli ammostatoi, ovvero dei lunghi bastoni in legno. Il frutto della spremitura era il mosto.

Era quindi il momento della fermentazione, che poteva avvenire con chiusura ermetica, con il futuro vino lasciato a riposare nel suo recipiente, o a tino aperto, con una continua mescolatura del mosto, con la quale si curava di non lasciare le vinacce in superficie, cosa che poteva rovinare il vino. Il processo di fermentazione poteva essere in "bianco" o in "rosso", dalla colorazione che prendeva poi il prodotto finito. Nel primo caso il mosto veniva separato dalle vinacce, per un vino più chiaro e puro (e spesso buono), mentre nel secondo restavano unite, dando vita ad un vino più aspro e forte. La vinificazione aveva tempi variabili, in base al prodotto e al luogo in cui avveniva. Infine, era il momento dell'imbottamento, in cui i vino veniva versato nelle botti che l'avrebbero contenuto, ed in cui poteva subire piccole alterazioni, come l'aggiunta di aromi, per renderne il sapore più gradevole o particolare.

Tutto il processo della vendemmia era seguito da numerose persone e coinvolgeva a vari livelli buona parte della popolazione.

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