Legio Palatina Ioviani Seniores

La storia che in qualche modo conosciamo, senza approfondimento, ci presenta un quadro che parte dai gloriosi fatti della Roma imperiale ai tempi del principato e arriva ad un medioevo oscuro a volte presentato come un periodo oscuro. Tra questi due sappiamo che c’è Il periodo del “dominato”, ossia quello della decadenza, dell’agonia che porterà alla completa sparizione della parte occidentale dell’impero. Un periodo di barbari che vagano in ogni parte dell’impero, di barbari tra le linee dell’esercito ormai orde, incapaci di tornare ai fasti di prima, imperatori corrotti in mano a spietati stranieri ormai veri padroni di tutto arrivare anche alla porpora, le aquile nella polvere o perse nelle nebbie…ma è stato davvero così?

IL PROGETTO E LA MISSIONE

La nostra iniziativa parte dal notevole interesse sviluppato verso il dominato, dopo una lunga, per alcuni più che decennale, esperienza in diversi gruppi di rievocazione di periodi preromani, repubblicani e alto imperiali.

Il progetto ha come obiettivo di rappresentare e ricostruire un'unità d’elite dell’Impero d'Occidente ovvero una delle legioni palatine, dopo una breve ricerca, l’occhio cade sulla rossa aquila di Giove una pagina del Notitia Dignitatum.

Ci poniamo i seguenti obbiettivi:

1) indagare l'aspetto del territorio italiano del IV/V secolo e della legio palatina Ioviani seniores di cui diverse prove attestano la presenza nel nord Italia.

2) Studiare e presentare le “nuove” tecniche di combattimento delle legioni del dominato

3) Presentare soldati non uniformati non solo romani e italici ma ognuno proveniente dalle diverse etnie dell’impero, Alemanni, Goti, Britanni, Franchi… uomini da sempre presentati come rozzi barbari, ma in realtà persone che anelavano la cittadinanza romana e come i predecessori erano pronti a difenderla.

4) stimolare nella didattica la curiosità del pubblico verso un'epoca difficile, ma che rimane importante del territorio della Gallia Cisalpina, ricordando che la stessa Mediolanum è stata capitale imperiale.

5) stimolare l'amministrazione pubblica a compiere maggiori investimenti nell'ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio storico di diverse città italiane, consegnato all'oblio nascosto tra le proprietà private della città. Vorremmo proporci come partner autorevole di tutte le entità pubbliche e private che vogliano seriamente divulgare l’amore per la storia, le sue verità, ma anche i suoi dubbi, nella ricerca di una dimensione autenticamente umana.

IL METODO DI STUDIO

Il punto di partenza di ogni studio è quello dell’archeologia a cominciare dagli oggetti anche di uso bellico. Di fronte a

qualsiasi oggetto ritrovato ci si è chiesti chi lo usava, come, in quali circostanze, con quali difficoltà. Per trovare risposte a questi e a molti altri interrogativi ci si basa oltre che sull’analisi di scavo e sulla stratigrafia, di grandissimo aiuto, anche alla sperimentazione dell’uso.

L'archeologia dei “piccoli oggetti” risulta insufficiente o incompleta se si cerca di ricostruire una realtà di oltre 15-25 secoli fa. Serve allora l'aiuto che può venire dall'arte e dall'iconografia giunta fino a noi tenendo sempre conto dei contesti culturali, della committenza e delle limitazioni tecniche.

Sono anche preziosi i suggerimenti che vengono dalla letteratura antica, anche se talvolta vengono riscontrati incredibili

errori, riportati anche da storici illustri, a dimostrazione di una loro scarsa familiarità con la cosa militare.

I dati della sperimentazione vengono discussi e analizzati con tutti i membri che hanno partecipato alla attività e i risultati divengono così patrimonio comune di tutti i componenti del gruppo. Probabilmente allo stesso modo in cui all’epoca simili conoscenze diventavano bagaglio culturale di ciascun soldato.

BREVE STORIA

La legione è fondata nei primi mesi del 365, a seguito della divisione dell'esercito tra Valentiniano I (impero d'Occidente) e Valente (impero d'Oriente) avvenuta nel marzo 364 a Mediana-Naissus (Moesia I), dalla suddivisione della Legio Ioviani, in quel momento di stanza in Oriente la quale dà vita a due distinte unità: la Legio Ioviani Seniores e la Legio Ioviani Juniores, la prima diventa di pertinenza dell'esercito d'Occidente agli ordini di Valentiniano, Augusto Senior, da cui appunto il nome della nuova unità.

La legione è classificata nella categoria delle legioni palatinae, partecipa alle operazioni contro i Germani in Germania I nel 368, passando poi in Britannia, per contrastare, agli ordini del Comes Flavius Theodosius, le incursioni di Picti e Scoti che avevano oltrepassato il Vallo di Adriano. Tornata in Germania, forse nel 372, comandata dal tribuno Sallustius.

Nel 388 la legione combatte sul Reno, in Germania II contro i Franchi, in una spedizione in cui troverà la morte il tribuno della legione, Heraclius; nell'autunno di quell'anno il reparto era agli ordini del generale Arbogaste (Magister Militum Arbogastes).

Nel 394 la legione si trova in Italia, a Concordia (Venetia et Histria); è praticamente certo che questa legione sia quella dei soldati Ioviani che combattono a il 5 e 6 settembre 394 alla battaglia del Frigidus (tra le altre contro la legione gemella degli Ioviani Juniores) agli ordini dell'usurpatore Flavio Eugenio (insediato quale imperatore dal generale Arbogaste), che viene sconfitto.

A seguito di questa sconfitta, l'imperatore Teodosio I sopprime definitivamente l'insegna di Giove. Nel novembre del 397, la legione si trova in Italia, a Pisa, da dove, all'inizio del 398, parte alla volta dell'Africa, inviata dal Magister Militum Flavius Stillicho.

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