IL CLAN ARPENAX

Il Clan Arpenax vede la luce a inizio anno 2019 e la sua ideazione è frutto della passione di alcuni amici, amanti della storia e in particolare di quella riguardante i popoli dell’Età del ferro celtica. Proprio questa passione, unitamente al desiderio di indagare e far conoscere il passato della nostra regione a chi ancora ne ignora o sottovaluta l’importanza, spinse i primi membri del nostro gruppo a dare allo stesso un’impronta sempre più rievocativa e basata su un approccio ricostruttivo e archeologico-sperimentale. Durante gli anni del Covid non ci siamo quindi fatti scoraggiare, e abbiamo continuato nel nostro percorso per diventare un’associazione registrata a tutti gli effetti. Finalmente nel 2022 abbiamo coronato il nostro sogno, con la nascita ufficiale dell’Associazione Clan Arpenax Valle d’Aosta. Cosa significa Arpenax? Il prefisso arp- in gallico significa “montagna, vetta, altura” e quindi noi siamo “coloro che vivono in alto”, il clan della montagna.

COSA SIAMO E COSA NON SIAMO

Dalla cura degli abiti fino all’oggettistica più essenziale, tutto ciò che noi utilizziamo durante i nostri eventi e durante il nostro confronto con il pubblico è basato su fonti storiche (come gli autori antichi, unitamente con lo studio della saggistica e degli studi storiografici moderni) e supportato immancabilmente da fonti archeologiche (studio dei reperti e replica degli stessi). Non vogliamo infatti semplicemente atteggiarci a figuranti, vestendo panni carnevaleschi o pseudo teatrali. Il nostro obiettivo è fare un viaggio a ritroso nel tempo ogni qual volta il nostro campo storico viene montato, cercando il più possibile di vivere e interagire tra noi e con il mondo circostante come gli antichi celti delle nostre vallate, i Salassi del II e I secolo a.C.

COME LAVORIAMO: RICERCA, STUDIO E COMPETENZE

Vestire come loro, lavorare i tessuti, il legno e il ferro come loro, mangiare come loro, combattere come loro…tutto ciò è possibile grazie a un costante studio e a un lavoro di ricerca individuale (che ciascuno di noi conduce anche in autonomia) e grazie al confronto con altri rievocatori e studiosi da tutta Italia, con i quali abbiamo spesso contatti. Inoltre, la condivisione delle nostre competenze è anch’essa fondamentale, ed esse non si fermano solo a quelle storiografiche. Tra noi abbiamo artigiani del ferro, orafi, sarti, musicisti e schermidori, che mettono costantemente a disposizione del gruppo le loro conoscenze e permettendoci di realizzare oggetti e opere di varia natura, riportando in vita manufatti vecchi di migliaia di anni e tastando con mano il nostro passato.

LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE INTERNA: LA TOUTA, LE VIE.

Touta, questo è il vero nome gallico che rappresenta l’unità minima della società celtica antica. Noi siamo a tutti gli effetti una Touta, organizzati in tre Vie che ci permettono non soltanto di riproporre un equilibrio interno storicamente verosimile, ma anche di suddividere il nostro lavoro in maniera efficace e funzionale. Abbiamo una Via sacra, composta da tutti coloro che erano appartenenti alla casta sacerdotale, e che hanno il compito di studiare e riproporre tutte le dinamiche e gli aspetti (a noi pervenuti) legati alla sacralità presso i celti storici. Abbiamo una Via guerriera, la quale, basandosi sulle testimonianze degli storici antichi, sui reperti (armi) e talvolta sul confronto con tecniche di combattimento di popoli vicini ai celti, si addestra costantemente per portare sul campo l’arte delle guerra tanto importante per questi ultimi. Infine, ma non meno importante. Infine la Via artigiana, composta da tutti coloro che con la loro passione e le loro conoscenze tecniche rappresentano quella che era, ed è anche per noi, la spina dorsale della società: il lavoro manuale e quindi la produzione di oggettistica storica.

L'AMICIZIA E LA PASSIONE PER LA VERA RIEVOCAZIONE STORICA

Siamo una Touta perché oltre al grande amore per quel che facciamo, per il popolo che andiamo a rievocare e per la nostra regione, siamo ormai come una famiglia, uniti da un profondo legame di amicizia che è ormai una vera e pura fratellanza. Uniti da questo spirito, cerchiamo in conclusione di dar voce alla “storia degli ignoti”, di tutti coloro dei quali non leggiamo sui libri, dei quali non abbiamo raffigurazione alcuna. La storia della gente comune, dei contadini, dei guerrieri, dei fabbri, dei nobili e dei sovrani che non sono stati ricordati. Questo per noi è essere un gruppo di rievocazione.