Sbandieratori di Carpineto Romano

A Carpineto Romano sin dalla seconda metà del XVI° secolo, si era soliti organizzare all’interno delle mura cittadine tornei e giochi equestri in onore di Sant’Agostino, patrono del Paese. Al vincitore veniva consegnato come premio un pregiato drappo colorato, il pallio, da sventolare in segno di vittoria innanzi agli sconfitti.

Gli “Sbandieratori e Musici dei 7 Rioni Storici” ripresero quest’antica tradizione alla fine del secolo scorso raccogliendo e valorizzando l’intuizione del Comitato dei Rioni Storici, l’organo esecutivo che coordina e gestisce il Pallio della Carriera di Carpineto Romano.

In poco tempo divenne un’associazione libera, senza fine di lucro avente carattere sportivo, ricreativo, culturale con la volontà di continuare nel tempo lo studio sull’arte della bandiera in tutte le sue espressioni folkloristiche, tradizionali, sportive. Divenne uno strumento importante per riscoprire, valorizzare e attualizzare aspetti rilevanti del patrimonio culturale di un intero territorio.

Il logo adottato sintetizza al meglio le finalità e i riferimenti storici. Entro il campo araldico a tutto tondo si staglia sullo sfondo la imponente torre civica degli Aldobrandini. In primo piano sventolano due bandiere, recanti l’una lo stemma del Comune di Carpineto, con tre carpini stilizzati e l’altra la stella emblema della casata degli Aldobrandini. Al centro è collocato un tamburo imperiale e una aida rinascimentale.

Dopo una prima fase dedicata all’assestamento organizzativo, si è passati progressivamente alla fase dello sviluppo tecnico. Si avviarono studi sui significati antropologici della bandiera, incentrando l’attenzione sulle tecniche del primo periodo barocco; periodo in cui fu pubblicato il trattato “La bandiera”(F.F. Alfieri, 1638) e in cui è ambientata anche la rievocazione storica carpinetana (1621). Da qui la scelta di utilizzare solo aste in legno senza nessun tipo di piombo (vengono bilanciate manualmente da ogni singolo sbandieratore) e drappi originali dipinti a mano da artisti locali. Oggi queste particolarità ne fanno uno dei pochi gruppi storici di sbandieratori. Gli stessi tamburini non hanno mai utilizzato il rullante proprio per la non attinenza con l’epoca di riferimento.

Gli esercizi proposti avevano spettacolarità tale che in breve tempo si andò ben oltre la rituale partecipazione al corteo storico del Pallio. Iniziarono a susseguirsi esibizioni in località e in occasioni sempre più prestigiose sia in ambito nazionale che internazionale esportando ovunque e degnamente una parte importante della cultura e della storia di Carpineto Romano e raccogliendo importanti ed ambiti riconoscimenti. Numerosi sono i festivals in Italia ed all’estero a cui il gruppo ha partecipato: Spagna, Francia, Germania, Inghilterra, Ungheria, Canada, Malta, Tunisia, Grecia, Portogallo, Brasile sono solo alcune delle località che hanno ospitato i nostri spettacoli.

Attualmente, ispirandosi al principio individuale del miglioramento psicofisico, si approfondiscono gli studi, le tecniche e le metodologie del Giuoco della Bandiera divulgandone l’applicazione, la conoscenza e la pratica dilettantistica in tutte le espressioni: storiche, culturali, folkloristiche, tradizionali e sportive.

Le esibizioni eseguite sono sempre coinvolgenti e spettacolari. I livelli qualitativi vengono affinati continuamente con allenamenti frequenti. Le bandiere policrome, lanciate con perizia verso l’azzurro del cielo, si spiegano sinuosamente a seconda del soffiar del vento. Le evoluzioni dei drappi ben si associano con gli scenari, sempre diversi, degli scorci architettonici sia del centro storico che dei moderni quartieri. Alla bellezza visiva, si unisce il godimento delle cadenze musicali dei tamburi e delle aide. Le agili manovre e le flessuosità dei movimenti ben coordinati arricchiscono ulteriormente lo spettacolo offerto. Molto spettacolari sono le evoluzioni dei singoli ad una a più bandiere e i particolarissimi duelli a 2 o più sbandieratori.

Generalmente il gruppo è solito esibirsi con una formazione di 25 elementi tra Alfiere,Musici, Sbandieratori e figure tipiche della tradizione e della cultura lepina.

I preziosi costumi vengono realizzati seguendo i modelli dell’arte rinascimentale e barocca. Sono confezionati artigianalmente dalle numerose volontarie delle sartorie rionali.

L’esibizione del gruppo può svolgersi in qualsiasi luogo, sia all’aperto (piazze,strade,palchi) sia in luoghi chiusi (teatri,palestre) ma senza mai perdere la naturale spettacolarità e il sincronismo nelle evoluzioni.

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